Con la pubblicazione da parte dell’ATP dell’entry list si delinea il quadro di partecipazione alla San Benedetto Tennis Cup 2019. Fra le novità di quest’anno del circuito Challenger la più importante riguarda l’allargamento a 48 giocatori del tabellone principale, con un bye per le 16 teste di serie che esordiranno così direttamente al secondo turno. Aumentano anche le wild card, da 4 a 5: 3 saranno di pertinenza della Federtennis, 2 a disposizione della direzione del torneo e verranno annunciate nei prossimi giorni.

Dall’11 al 17 luglio tornano al Maggioni Andrej Martin e Federico Gaio, vincitori rispettivamente dell’edizione 2013 e 2016. Reduce da un paio di stagioni non brillantissime, lo slovacco arriva a San Benedetto in fiducia, sulla scia di diversi buoni risultati che lo stanno avvicinando al suo best ranking (n. 98 a luglio del 2016, con la finale nell’ATP 250 di Umago contro Fabio Fognini). Dopo una prima parte di annata alternata fra qualificazioni nel Tour e main draw nel circuito Challenger, Martin ha preferito impostare la “campagna di primavera” in Asia: scelta premiata da ben 3 titoli e una semifinale (vittoria in Cina a Nanchang, doppietta in Kazakhstan a Shymkent e semifinale in Uzbekistan a Samarcanda, con un parziale di 23 partite vinte e 4 perse in meno di 2 mesi fra aprile e giugno).

A San Benedetto, per sua stessa ammissione, Gaio lega uno dei momenti più belli della sua carriera di tennista, con la vittoria sul francese Lestienne che tre anni fa gli regalò il primo titolo Challenger. Il faentino, di nuovo stabilmente fra i top 200 del mondo, ha vissuto poche settimane fa a Parma il suo picco stagionale, cedendo solo 76 al tie break del terzo set in finale all’highlander Tommy Robredo. Fra i più autorevoli candidati alla vittoria finale ci sono anche altri 2 azzurri: i liguri Mager e Giannessi. Il primo, a suon di risultati (vittoria nel Challenger di Barletta e semifinale in quello di Vicenza) ha messo nel mirino l’ingresso fra i primi 100 del mondo. Giannessi, invece, nei top 100 c’è già stato giusto un paio d’anni fa, e proverà a fare meglio del 2015, quando si arrese in finale allo spagnolo Ramos Vinolas.

Scorrendo la lista troviamo, poi, il mancino Arnaboldi (capace di passare le qualificazioni a Wimbledon pochi giorni fa) e Roberto Marcora che a 29 anni sta giocando la sua miglior stagione nel circuito, come testimoniano la finale raggiunta la scorsa settimana nel Challenger Guzzini di Recanati e la semifinale in quello della Moratoglou Academy in Costa Azzurra ad aprile. Altri nomi illustri dell’entry list con un passato fra i primi cento sono quelli di Santiago Giraldo (sette stagioni consecutivamente fra il 2010 e il 2016 e finale nell’ATP 500 di Barcellona nel 2014) e l’aretino Luca Vanni che nel 2015 ha giocato la finale nell’ATP 250 di San Paolo in Brasile.

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